Mai provato le tipiche ricette della cucina primierotta?
C’è chi guarda sempre avanti, a quello che verrà, e c’è chi preferisce guardare indietro, verso ciò che è stato. Chi ha più ragione? Probabilmente nessuno dei due. Noi che siamo montanari diciamo infatti che non puoi sapere quale sentiero stai percorrendo se non sai da dove sei partito. E al tempo stesso devi avere sempre una meta davanti, quando ti metti in cammino. Ecco perché qui in Primiero siamo molto legati alle tradizioni e al tempo stesso lavoriamo molto concretamente per il futuro della nostra valle, che vogliamo sia economicamente sostenibile e in totale armonia con l’ambiente.
Due formaggi fusi fanno nascere uno dei nostri piatti più amati
Una delle tradizioni a cui siamo più legati è quella che ci rende felici almeno una volta al giorno. Eh sì, stiamo parlando della cucina, anzi della nostra cosina primierota. Dopo le Pale di San Martino, gli incantevoli boschi e i meravigliosi pascoli, l’altro grande patrimonio del Primiero s’incontra sulle nostre tavole, con al centro la straordinaria ricchezza della nostra produzione casearia. Per farvelo conoscere vogliamo partire da un piccolo racconto. Una volta le forme di formaggio fresco che riuscivano meno bene, venivano consumate subito. Si prendevano formaggi diversi, li si faceva a pezzetti e li si fondeva assieme a burro, latte, uova, e talvolta anche cipolla. Nasceva così il formai frit che si mangiava con la polenta ed è ancora uno dei nostri piatti più amati. Il consiglio che vi diamo è di provarlo con metà Primiero fresco e metà Fontal: una vera squisitezza!
Tante ricette per gustare la Tosèla
Grande protagonista della nostra tradizione gastronomica è poi la Tosèla. Ve ne abbiamo già parlato nell’articolo del 28 maggio, dove vi abbiamo raccontato che va rosolata nel burro, rivoltandola di tanto in tanto, fino ad ottenere un’abbrustolatura uniforme su ambo i lati. Il piatto più classico, quello che troverete in ogni ristorante del Primiero, è la Tosèla con polenta, luganega e funghi. Un piatto ricco e gustoso! Se poi volete provare
il tour gastronomico della nostra valle scoprirete che ci sono molte preparazioni a base di Tosèla. Come ad esempio l’antipasto di Tosèla e speck con finferli, oppure i canederlotti alla Tosèla su crema di Puzzone. Ci sono poi due superclassici: la Tosèla impanata e la Tosèla al burro e polenta. Ma il tocco finale è la torta di Tosèla, assolutamente da provare, magari a Malga Rolle!
Anche pape e casada sono tipiche del Primiero
Altri due pezzi forti della cosina primierota sono le pape e la casada. Il primo è una versione cremosa della polenta, cotta nel latte e molto più morbida, da gustare con burro fuso e ricotta affumicata grattugiata. In estate, con un po’ di fortuna, la potreste trovare anche accompagnata con il botìro: sono le mitiche pape col botìro brusà e poina fumada. La casada invece è panna e ricotta insieme. La sua origine è il pasto a base di prodotti appena fatti, offerto sul
posto dal casaro ad amici o invitati. Le casade sono le operazioni compiute dal casaro per ricavare dal latte panna (spoi), burro (botìro), formaggio (formai), cagliata (tènza), formaggio appena fatto (spès), siero (scòlo) e ricotta (poina).
Il Primiero, come dicevamo, ha una grande tradizione culinaria, nella quale si fondono (un po’ come nel formai frit) influenze trentine, tirolesi e bellunesi. Ricette come la menestra de orz, la menestra de lat, gli gnochi co la poina, la panada, i capusi agri co le scorzete e i ossi fumadi e lo smorum de pomi sono tutti piatti che parlano di noi, del nostro passato e forse, anche, di come ci piacerebbe continuare a vivere in futuro.