Ecco un’altra scoperta che vi aspetta in Primiero: le nostre deliziose ricotte
Quando al banco dei formaggi arriva il nostro turno, la prima cosa che chiediamo è di farci tagliare quello che abbiamo in mente di comprare. Poi, alla domanda “serve dell’altro?”, passiamo velocemente in rassegna le varie forme esposte, accarezzando con lo sguardo tutto quel bendidio e cercando di resistere alla tentazione di comprarne ancora e ancora. Di solito questo è il momento in cui il banconista che fa bene il suo mestiere mette alla prova la nostra golosità: “Non vuole un po’ di ricotta? Guardi che è freschissima!”. E qui, alzi la mano chi ha il coraggio di rispondere: “No, grazie”.
Chiamiamola latticino, non formaggio
Già, alla parola “freschissima” non si può resistere. E in effetti, in quale altro modo si può descrivere questa morbida prelibatezza? Non si può certo chiamarla “formaggio”, perché la ricotta non si ricava dalla cagliata. Per realizzarla si utilizza infatti il siero estratto durante la produzione del formaggio, che viene cotto nuovamente, e cioè “ri-cotto”! E sebbene in passato sia stata definita il “formaggio dei poveri”, la ricotta è
classificabile semplicemente come latticino. I formaggi diventano tali grazie alla coagulazione della caseina. Nella ricotta, invece, ciò che si coagula sono le proteine del siero del latte.
Ma vediamo come nasce questa delizia
Durante il riscaldamento del siero, che viene portato a una temperatura tra i 75 e i 95 gradi, le proteine del latte formano dei fiocchi bianchi, che affiorano spontaneamente e vengono estratti con la schiumarola. La pasta viene quindi raccolta in appositi contenitori forati (anticamente si usavano cestini di vimini o di canne) per consentirne lo sgocciolamento, prima di conferirgli la caratteristica forma a canestro rovesciato. La ricotta ha un sapore dolce, dovuto al lattosio presente nel siero in
misura variabile dal 2 al 4 per cento e, quando il latte è vaccino, ha un contenuto grasso pari solo all’8%. L’unico altro ingrediente, oltre al siero del latte, è il solfato di magnesio (detto anche sale inglese) che viene aggiunto in cottura come coadiuvante della coagulazione.
Ed ecco le tre ricotte del Caseificio di Primiero
La ricotta, nel nostro caseificio, potete trovarla in tre versioni, ed è pressoché certo che il vostro gusto ne sia sempre appagato. Abbiamo la ricotta fresca, che potete utilizzare in cucina per moltissime preparazioni, dai primi piatti ai dolci. Poi c’è la ricotta La Cremosa, alla quale abbiamo aggiunto la panna per renderla più spalmabile e quindi ideale per le vostre colazioni di montagna. E infine proponiamo la ricotta affumicata dal tipico gusto molto saporito, che trattiamo solo con fumo da
corteccia e che potete grattugiare a piacere su molte preparazioni oppure tagliare a fettine sottili e consumare come antipasto.
La ricotta è ricca di proteine, non di calorie
La ricotta veniva prodotta già dagli antichi greci e romani e un tempo era considerata un cibo molto povero. Oggi invece rappresenta un alimento prezioso, ampiamente utilizzato in tutte le cucine regionali italiane. Oltre ad essere adatta per una grandissima varietà di ricette, la ricotta è anche un alleato importante in caso di diete perché è ricca di proteine, ha un alto valore nutrizionale e ha un basso apporto calorico.
Per concludere, la ricotta è un alimento meraviglioso. Che ve la propongano freschissima, cremosa o affumicata, non provate a resisterle… L’importante è che sia fatta ad arte, come siamo bravi a farla noi in Primiero! Restate sintonizzati con Le Storie di Latte del nostro blog e continuate a seguirci sui nostri social! Ne abbiamo ancora tante da raccontarvi.
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