La fauna del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, un tesoro di biodiversità
Sono passati quasi sessant’anni da quando il Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino è stato costituito. Sessant’anni nel corso dei quali il Parco non si è limitato a proteggere e preservare: da un lato si è riusciti a realizzare una corretta convivenza tra attività umane e ambienti naturali (leggi il nostro articolo del 31/10/2022), dall’altro si è lavorato incessantemente per ripristinare le popolazioni animali originarie. Oggi nel Parco sono tornate ad abitare specie che erano scomparse da tempo e molti ecosistemi compromessi sono stati riequilibrati. Addentrandosi nei suoi sentieri e nei suoi boschi, l’uomo che vuole essere veramente sapiens deve imparare a muoversi come ospite e non come padrone di casa. E così, con un po’ di pazienza ed evitando di farsi troppo notare, può vivere l’esperienza emozionante di avvistare alcune delle tante specie animali che vivono in questo autentico paradiso.
Lo spettacolo dei grandi mammiferi
Tra le vette rocciose delle Pale di San Martino, con un po' di fortuna e con occhio attento, è possibile avvistare il camoscio, agile e scattante, muoversi con incredibile destrezza sulle pareti impervie. Questi maestri dell'equilibrio si sono perfettamente adattati alla vita in alta quota, dove si nutrono di erbe resistenti e di licheni.

Assistere a una loro corsa tra le rocce, sfidando la gravità con innata eleganza, è uno spettacolo che infonde un profondo senso di ammirazione per la forza e la bellezza della vita alpina. Un altro abitante significativo dei boschi di Paneveggio è il cervo, il più grande mammifero selvatico del parco. I maestosi palchi dei maschi adulti, che raggiungono dimensioni imponenti, sono un simbolo di potenza e maturità. Durante il bramito autunnale, i loro potenti vocalizzi rompono il silenzio dei boschi, annunciando la stagione degli amori e suscitando emozioni primordiali in chi ha la fortuna di ascoltarlo. Troviamo anche il capriolo, elegante e timido cervide che si muove con grazia tra gli alberi, e potremmo anche avvistare un piccolo gruppo di stambecchi, presenti dall’anno 2000 quando venne avviato un progetto di ripopolamento, con immissione di trenta esemplari.

La vivace presenza di piccoli animali
Scendendo di quota, nelle praterie alpine punteggiate di fiori colorati, incontriamo un altro protagonista della fauna montana: la marmotta. Questi simpatici roditori, con il loro folto pelo bruno e il caratteristico fischio d'allarme, vivono in colonie organizzate in intricate reti di gallerie sotterranee. Le marmotte sono animali sociali e osservarle
mentre si dedicano alle loro attività quotidiane, dal procacciarsi il cibo al sonnecchiare pigramente al sole, regala momenti di tenera sorpresa. Il loro lungo letargo invernale è un vero e proprio capolavoro di adattamento fisiologico. Tra i piccoli mammiferi che popolano il parco, troviamo poi lo scoiattolo, vivace e curioso, che si muove agilmente tra i rami degli alberi, e la lepre bianca, con il suo mantello che cambia colore per mimetizzarsi nella neve d'inverno e tra l’erba alta in estate. Complessivamente è stata accertata la presenza di tredici specie di roditori e di sei specie di insettivori: tra roditori ricordiamo il ghiro, tra gli insettivori la talpa, il toporagno alpino e il toporagno acquaiolo di Miller, ancora poco conosciuto.
La ricchissima avifauna
Il cielo sopra il Parco di Paneveggio è solcato dal volo maestoso di rapaci come l'aquila reale, la regina incontrastata delle vette alpine. Con la sua apertura alare che può superare i due metri, l'aquila reale domina il paesaggio con la sua vista acutissima e le sue picchiate fulminee. Assistere a un suo

volo planato, con le ali spiegate che sfruttano le correnti ascensionali, è uno spettacolo che evoca la libertà e la potenza della natura selvaggia. Nel territorio del Parco si possono avvistare fino a ottanta specie di uccelli: una notevole diversità per un’area relativamente piccola, ma caratterizzata da un’ampia diversità di ambienti. Altri uccelli predatori sono la poiana, il falco pecchiaiolo, l'allocco, lo sparviero e il gheppio. Una presenza molto importante è quella del gallo cedrone, scomparso dalla maggior parte delle foreste delle Alpi, insieme al quale possiamo citare il fagiano di monte, la pernice bianca e il francolino di monte. Moltissimi gli uccelli della foresta, tra iquali spiccano il raro picchio tridattilo, il picchio nero, la civetta nana, la civetta capogrosso, l'astore e il gufo reale. Tra rupi, macereti e praterie in quota vivono il picchio muraiolo, il corvo imperiale, il fringuello alpino, il culbianco e il gracchio alpino. Nelle zone umide e lungo i corsi d'acqua troviamo infine il merlo acquaiolo, con la sua abitudine di tuffarsi e camminare sul fondo dei torrenti alla ricerca di insetti.

Alla scoperta di anfibi, rettili e pesci
Tra gli anfibi la specie sicuramente più interessante è la salamandra alpina. Creduta rara sino a qualche anno fa, la si può incontrare con relativa facilità tra le sassaie e nei boschi d’alta quota. I laghetti alpini ospitano il tritone alpino, che nel periodo degli amori assume una livrea molto appariscente, con colorazione bluastra nella
parte superiore e arancione sul ventre. Presso i muretti a secco, non è difficile incontrare rettili innocui come il colubro liscio, mentre legata agli ambienti umidi è la natrice. Tra i rettili velenosi, si trova la vipera comune in zone soleggiate al di sotto dei 1200 metri di quota e, ad altitudini superiori, il marasso. Le acque cristalline sono popolate da diverse specie di pesci, tra cui la trota marmorata e la trota fario, che necessitano di acque pulite e ben ossigenate per sopravvivere, mentre nei laghetti d’alta quota è sicura la presenza del salmerino alpino.

Una straordinaria varietà di insetti
Nel Parco è elevata la presenza di lepidotteri: si contano circa un centinaio di specie di farfalle, alcune delle quali particolarmente rare. Tra l'enorme varietà di insetti del Parco è facile riconoscere i nidi della formica rossa, predatrice d'insetti presente in tutte le peccete del Parco. Di notevole valore scientifico è la presenza di un ormai raro invertebrato acquatico, il gambero di fiume: lo troviamo nel laghetto Welsperg in Val Canali, grazie a un intervento di riqualificazione dell'area.
La fauna del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino è un tesoro prezioso che merita di essere conosciuto, rispettato e protetto. Tutte le specie svolgono un ruolo importante e insostituibile e la loro presenza è un indicatore di salute del territorio. Tutto questo, per noi umani, è un monito sulla necessità di preservare al meglio gli ambienti naturali per le generazioni future. Avventurarsi nei sentieri e nei boschi del Parco di Paneveggio non è solo un'occasione per ammirare paesaggi grandiosi, ma è anche un'opportunità per connettersi con la vita animale. Un'esperienza che nutre l'anima e risveglia meraviglia nei confronti del mondo naturale.
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