Le razze bovine più diffuse in Italia e in Trentino
Parlare di formaggio senza conoscere da dove proviene il latte è un po’ come parlare di vino senza aver mai visto un vigneto, o una cantina. Doverosa premessa, direte voi, alla quale potrebbe seguire la più ovvia delle constatazioni: il latte di tanti nostri formaggi proviene dalle vacche. Benissimo, ma qui è necessario farsi una domanda… Tutte le vacche sono adatte alla produzione di latte? La risposta è no, perché nel mondo esistono moltissime razze bovine, ognuna delle quali ha caratteristiche diverse. Esistono cioè razze che sono particolarmente adatte alla produzione di latte, e quindi di formaggio, e altre che sono più adatte alla produzione di carne. Quali sono? Qui prendiamo in esame le principali razze allevate in Italia, per poi riprendere quanto già abbiamo scritto in un precedente articolo, è cioè le razze presenti nel nostro territorio.

Maggiore o minore versatilità
Un criterio molto importante per gli allevatori, nel momento in cui devono scegliere quali razze allevare, è l’attitudine. Ci sono razze cosiddette a “semplice attitudine”, che si distinguono per essere adatte a una sola delle due funzioni che abbiamo appena visto: produrre latte o produrre carne. Altre razze sono invece definite a “duplice attitudine”. Sono quindi più versatili, in quanto vanno bene sia per la produzione di latte che per la produzione di carne. Ci sarebbe poi una terza categoria, ovvero le razze a “triplice attitudine”. Sono sempre animali versatili ma sono anche particolarmente forti e pertanto, oltre ad essere adatti sia alla produzione di latte che di carne, possono essere utilizzati anche come animali da lavoro. Oggi come oggi, con l’avvento della meccanizzazione in agricoltura, questa funzione è stata fortemente ridimensionata. Rimane però il fatto che alcune razze mantengono questa classificazione.

Le razze italiane
Tra le principali razze bovine tipicamente italiane troviamo la gigantesca Chianina, la Marchigiana dalla testa possente e la Piemontese (Fassona), che è una delle più antiche al mondo. Queste sono razze che attualmente vengono allevate soprattutto per la produzione di carne. Ci sono poi le razze a duplice attitudine come la Pezzata Rossa, la Pezzata Nera Valdostana, la Bruna Alpina e la Grigio Alpina. Come dicevamo prima, vengono allevate sia per la produzione di latte che di carne. Esistono poi razze autoctone, di una certa importanza, come la Maremmana, la Romagnola e la Podolica, quest'ultima diffusa principalmente nel Centro-Sud Italia. E non possiamo infine menzionare altre razze autoctone, meno diffuse, come la Sardo Modicana, la Calvana, la Garfagnina e la Pontremolese.

Le razze allevate in Trentino
Venendo ora al Trentino, e di conseguenza nel nostro Primiero, vediamo che le principali razze allevate sono la Bruna Alpina, la Pezzata Rossa, la Grigio Alpina e la Rendena. La Bruna Alpina, che è la razza più diffusa nelle nostre montagne, è una vacca piuttosto grande, ben adattata all’ambiente alpino e ottima per il latte. Anche la Pezzata Rossa, razza molto grande e forte, si adatta bene al pascolo, pur avendo una produzione di latte un po’ inferiore. La Grigio Alpina, razza autoctona e non molto diffusa, è la più piccola e ha una produzione di latte decisamente inferiore. È però molto autonoma nella scelta del foraggio e si adatta ai terreni più impervi. La Rendena – diffusa nel Trentino occidentale e in varie zone del Veneto - è un'antica razza rustica e resiliente, meno generosa nella produzione di latte ma molto adatta all'alpeggio e ai terreni difficili. A queste razze si è aggiunta negli ultimi anni la Frisona, che pur essendo meno adatta ai pascoli in quota, è un’eccellente produttrice di latte.

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